Ministero dell'Interno
Decreto del 29 febbraio 2024
G.U. n. 79 del 4 aprile 2024
E’ stato pubblicato in Gazzetta il decreto recante “Modalità e requisiti per l'ingresso ed il soggiorno dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea che svolgono un'attività lavorativa altamente qualificata attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto”.
REQUISITI
L'ingresso e il soggiorno è consentito ai lavoratori che:
dispongano di un reddito minimo annuo derivante da fonti lecite non inferiore al triplo del livello minimo previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria;
possiedano un'assicurazione sanitaria per cure mediche e ricovero ospedaliero valida per il territorio nazionale e per il periodo del soggiorno;
abbiano idonea documentazione relativa alle modalità di sistemazione alloggiativa;
dimostrino un'esperienza pregressa di almeno sei mesi nell'ambito dell'attività lavorativa da svolgere come nomade digitale o lavoratore da remoto;
presentino il contratto di lavoro o collaborazione o la relativa offerta vincolante, se lavoratori da remoto, per lo svolgimento di un'attività lavorativa che richiede il possesso di uno dei requisiti, ex art. 27-quater, co. 1, del D.Lgs. n. 286/1998.
PERMESSO DI SOGGIORNO
Viene rilasciato dalla questura competente con validità di un anno e può essere rinnovato se permangono le condizioni che ne hanno consentito il rilascio. Può essere revocato se vengono meno i requisiti richiesti. Non è rilasciato o può essere revocato se il datore di lavoro risulta essere stato condannato per determinati reati negli ultimi cinque anni. La questura comunica il rilascio del permesso di soggiorno, trasmettendo copia del contratto di lavoro o collaborazione, anche con modalità telematiche, al competente ispettorato territoriale del lavoro per le verifiche di competenza. Il rilascio del permesso di soggiorno è comunicato dalla questura, con modalità telematiche, all'Agenzia delle Entrate.
CODICE FISCALE E PARTITA IVA
Ai lavoratori da remoto non appartenenti all'UE viene assegnato un codice fiscale dalla questura al momento del rilascio del permesso di soggiorno. I nomadi digitali devono anche richiedere un numero di partita Iva.
ASPETTI FISCALI E PREVIDENZIALI
Si applicano le disposizioni delle convenzioni bilaterali in materia di sicurezza sociale tra l'Italia e il Paese di origine del lavoratore e in mancanza, la legislazione italiana.