Agenzia delle Entrate
Risposta a Interpello n. 7 del 17 gennaio 2025
L’Agenzia ha fornito chiarimenti riguardanti la fruizione del credito d’imposta del 30% per somme relative a emolumenti pensionistici indebitamente corrisposti. In particolare, ha chiarito che in assenza di una pronuncia definitiva che cristallizzi la legittimità della pretesa dell'Amministrazione, in linea con quanto chiarito dalla Circolare n. 8/E/2021, il diritto del sostituto a fruire del credito d'imposta sorge con riferimento al periodo d'imposta in cui avviene la restituzione delle somme indebitamente corrisposte. A tal fine, appare irrilevante che la restituzione delle somme sia eseguita da un soggetto che ne abbia comunque la disponibilità diverso dal beneficiario degli emolumenti pensionistici o dal suo erede alla cui posizione tali somme restano imputabili.
COME GODERE DEL BENEFICIO
Al fine di godere del beneficio in parola, l'istante dovrà: rilasciare all'erede la Certificazione Unica 2025, indicando nella parte ''dati anagrafici'' i dati relativi al defunto ed esponendo, al punto 477, l'importo delle somme indebitamente corrisposte, al netto della ritenuta operata; esporre nel campo 5 del quadro SX del modello 770 2025 l'importo del credito maturato, pari al 30% delle somme indicate al punto 477 della Certificazione Unica.