Inail
Comunicato del 14 ottobre 2024
Il 15 ottobre l’Inail ha presentato in Parlamento la relazione annuale riguardante gli infortuni sul lavoro. Secondo i dati registrati lo scorso anno dall'Inail, gli infortuni denunciati sono stati oltre 590mila (-16,1% rispetto ai circa 704mila del 2022), di cui 1.147 con esito mortale (-9,5% rispetto ai 1.268 del 2022). Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono provvisoriamente 375.578 (pari al 64% delle denunce), di cui il 18,1% avvenuti «fuori dall'azienda», cioè «in occasione di lavoro con mezzo di trasporto» o «in itinere», nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono, al momento, 550 (il 48% delle denunce), di cui oltre la metà (52,2%) «fuori dall'azienda».
LE MALATTIE PROFESSIONALI IN AUMENTO DEL 19,5%
Dall’analisi dell’andamento infortunistico e tecnopatico, a cui la nuova Relazione annuale dell’Istituto dedica un focus di approfondimento specifico, emerge anche che nel 2023 le denunce di malattie professionali sono state oltre 72mila, in aumento del 19,8% rispetto al 2022. Questo incremento era comunque atteso dopo la forte flessione che, a causa della pandemia da Covid-19, ha caratterizzato sia il 2020 (quando sono pervenute circa 45mila denunce) sia, in minor misura, il 2021 (poco più di 55mila casi). Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 49mila. Per un singolo lavoratore afflitto da diverse patologie, infatti, possono essere protocollate più denunce. Nell’ambito della gestione assicurativa Industria e servizi, circa la metà delle denunce codificate per attività economica riguarda il settore manifatturiero e quello delle Costruzioni, con 13mila casi ciascuno. Seguono, a distanza, il Commercio (meno di cinquemila), la Sanità e assistenza sociale e il Trasporto-magazzinaggio (3-4mila ciascuno).