Corte di Cassazione
Ordinanza n. 29400 del 14 novembre 2024
La Corte di Cassazione sancisce che si integra la fattispecie del mobbing in presenza di una serie di condotte legittime del datore di lavoro che siano unificate da un intento persecutorio. Il lavoratore che denunci la ricorrenza di un'ipotesi di mobbing deve provare il titolo del suo diritto, il danno eventualmente subito e il nesso causale fra detto inadempimento e il pregiudizio lamentato nonché dimostrare l’intento persecutorio.